(Questo post è a cura di Silvio Cepparulo, Specialista in Malattie Infettive e Medicina Legale)
Hai mai letto l'articolo 2, con i relativi allegati, del Decreto Ministeriale 15 luglio 2003 n. 388: regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale?
Il suddetto articolo stabilisce il contenuto delle cassette di pronto soccorso e della confezione dei farmaci. Il contenuto dei kit di pronto soccorso comprende 1 litro di soluzione cutanea di iodio-povidone, un presidio medico, da applicare sulla pelle intatta.
Ora, se un lavoratore si infortuna, sarebbe utile e basilare disinfettare la ferita e non la pelle intatta. I nostri politici dovrebbero chiedersi a che serve spendere soldi pubblici per qualcosa che non serve? Una riflessione simile è per la confezione della medicazione che fornisce 125 ml di soluzione di iodio povidone per la pelle.
Sono inoltre inclusi nella cassetta di pronto soccorso: termometro, pinzetta medicazione sterile monouso, apparecchio per la misurazione della pressione sanguigna, attualmente viene distribuito lo sfigmomanometro manuale completo di stetoscopio. Sono utili per il primo soccorso? E l'utente è altamente qualificato?
Pertanto, il legislatore, prima di prevederne l'utilizzo nelle cassette di pronto soccorso, avrebbe dovuto rispondere alle domande della scienza e della coscienza. Per me non c'è bisogno di soldi pubblici sprecati. In particolare, lo sfigmomanometro manuale richiede esperienza qualificata per essere utilizzato, e in mani inesperte potrebbe creare falsi o eccessivi allarmi. Forse sarebbe utile sostituirlo, se ritenuto necessario, con un misuratore di pressione digitale automatico.
Il comma 3 del citato decreto prevede un aggiornamento del contenuto delle cassette e delle confezioni dei farmaci da parte dei ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali in considerazione dell'evoluzione tecnico-scientifica.
Perché in 17 anni, nonostante l'evoluzione scientifica, non si sono incontrati o non hanno pensato di correggere gli errori? Legislatore, è arrivato il momento di riflettere su tutto ciò che è stato risolto negli anni, facendo un rapporto costi-benefici per ogni atto. Se applichiamo questo metodo potremo risparmiare denaro pubblico, evitando di tagliare letti o chiudere ospedali.
Le risposte alle domande sono generali e indicative. Per un parere dettagliato, consigliamo sempre di consultare il proprio medico di famiglia che conosce il quadro clinico generale del paziente.
Chiediamo a chi scrive di specificare nell'oggetto della mail lo specialista che desidera contattare ma, soprattutto, di avere un po' di pazienza. La risposta non sarà immediata perché le domande che giungono ai nostri esperti sono tantissime e non è possibile rispondere a tutte in tempo reale. La redazione si occuperà di dare priorità alle domande la cui risposta può essere di interesse generale per tutti gli utenti.
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